
benvenuti a Galatina
benvenuti alle origini del tarantismo
vi aspettiamo

Galatina, le Spose di san Paolo
viaggio alla scoperta delle origini del tarantismo
DAL 27 GIUGNO AL 1° LUGLIO la Città di Galatina ospita il press tour 2018 allo scopo di promuovere presso blogger, giornalisti e opinion leader le bellezze uniche di Galatina e del Salento più tradizionale.
Il tour Le Spose di san Paolo, viaggio alla scoperta delle origini del tarantismo coincide con la festa patronale da sempre associata al millenario rito della taranta.
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Galatina, antichissima città d’arte, patria del tarantismo ma anche del pasticciotto (1707), si presenta fiera del suo passato con le sue bellezze artistiche. Gli antichi palazzi barocchi del centro storico contornati da corti e vicoli ancora con l’originario basolato, accolgono da sempre i viaggiatori. Poi le chiese, le cappelle, i conventi e i monasteri presenti dentro e fuori le mura ci riportano alle origini quattrocentesche della città.
Per secoli la sua centralità in Terra d’Otranto fu indiscussa sotto il profilo politico e culturale. Per secoli fu luogo sacro, terra considerata immune da quel morso di ragno che inoculava veleno in giovani fanciulle e donne che qui accorrevano a esorcizzare il malessere delle loro vite attraverso il rito di una danza primitiva e catartica, legata alla terra, alla rinascita e al ciclo della vita.
Alla fine del vostro viaggio scoprirete di aver fatto un’esperienza che solo qui si può concretizzare. Ben arrivati.
[…] vi si vedevano, ripresi dall’alto della tribuna ad audiendum sacrum, una giovinetta saltellante su una mensola dell’altare e poi riposante sulla tavola eucaristica, un vecchio al suolo, supino e urlante a braccia levate, e accanto a lui due altre giovinette biancovestite, anch’esse supine e scomposte; e vi si vedeva ancora, ripresa in primo piano, una austera e ossuta «Sposa di S. Paolo» in un sorprendente abito nuziale, cioè guanti bianchi, candido grembiale da infermiera e vaporoso velo ricamato che incorniciava un volto incommensurabilmente tetro di zitella
Ernesto De Martino
La terra del rimorso, 1959
La leggenda aurea di Galatina
Costruita in tutta la sua magnificenza tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, la Basilica di Santa Caterina di Alessandria, con i suoi ricchissimi cicli di affreschi, è la forma monumentale che cristallizza e consegna alla storia l’ascesa di una delle più importanti signorie del basso Medioevo, gli Orsini del Balzo, e in particolare di Maria d’Enghien, futura Regina di Napoli.
Unita a un convento francescano all’epoca meta di pellegrinaggio e culto delle reliquie della Santa, la basilica dà forma e visibilità al potere della famiglia feudale, avviata dal crociato Raimondo del Balzo, nel suo tentativo di contrapporsi al potente Regno di Napoli e trovare legittimazione politica.
Con una vera e propria Biblia pauperum in cui la bellezza sembra aver catturato lo spirito di un tempo, gli affreschi di ispirazione giottesca che ornano la navata centrale raccontano gli orizzonti artistici, politici e religiosi di una prestigiosa e fiorente signoria che nulla ha da invidiare a quelle dell’Italia settentrionale.
per saperne di più
Antonaci Antonio, Affreschi di Galatina, Meglio, Milano 1968
Presta Teodoro e Marsicola Clemente, La Basilica Orsiniana Santa Caterina in Galatina, Avegna 1984
Specchia Domenica (a cura di), La basilica Orsiniana: MCCCXCI Secoli di storia, fede, arte, Editrice Salentina, Galatina 1998
Russo Fernando (a cura di), La parola si fa immagine: storia e restauro della Basilica orsininiana di Santa Caterina a Galatina, Marsilio, Venezia 2005
Iacopo da Varagine, Leggenda aurea, Le lettere, 2001 [Biasa]
Giovangualberto Carducci, Andreas Kiesewetter e Giancarlo Vallone, Studi sul Principato di Taranto in età orsiniana, Società di Storia Patria per la Puglia, Editrice Tipografica, Bari 2005
Vincenti Giovanni, Galatina tra storia dell’arte e storia delle cose, Congedo, Galatina 2009
Alessandro Cutolo, Maria d’Enghien, Congedo, Galatina 1977
Antonio Cassiano, Benedetto Vetere, Dal Giglio all’Orso. I Principi d’Angiò e Orsini del Balzo nel Salento, Congedo, Galatina 2006

Il Giorno
della Taranta
[…] Una perturbante archeologia sociale che sopravviveva negli usi e costumi di quella corte dei miracoli che popolava il profondo Sud fino alla prima metà del Novecento. Dove una storia andata in polvere aveva lasciato il posto ad un’antichità degradata, fatta di sopravvivenze umane e di relitti culturali. Come il tarantismo, la danza della piccola taranta…
Marino Niola
Il Venerdì Di Repubblica│Nr.1220│05-11 Agosto 2011
24 giugno 1969│Teche RAI│Antropologia e etnologia, Cultura, Società
Il tarantismo pugliese, fenomeno che racchiude quasi tutti gli aspetti principali dei rituali magici tradizionali e delle forme in cui essi sopravvivevano, è l’oggetto di indagine di questa trasmissione del ciclo radiofonico Magia e società. Riti e sopravvivenze nella tradizione popolare italiana, curato da Girolamo Mancuso e da Franco Scaglia.
Nella tradizione popolare viene considerato una diretta conseguenza del morso di un ragno velenoso, la taranta o tarantola. Il rimedio consuetudinario cui vengono sottoposti i “tarantati” o “tarantolati” appare come un complesso rituale magico-religioso, nel quale ha un posto preminente l’esorcismo della danza, della musica e dei colori. In esso si inserisce l’elemento religioso rappresentato dalla figura di San Paolo, al quale vengono attribuite qualità taumaturgiche.
Il tarantismo è uno dei fenomeni magici più studiati e documentati grazie all’indagine ad esso dedicata da un gruppo di studiosi coordinati da Ernesto De Martino. L’indagine si svolse nel 1959 in occasione della festa dei santissimi Pietro e Paolo alla Cappella di san Paolo nella città di Galatina, in provincia di Lecce, dove affluivano tutti i “tarantati” del Salento. Il resoconto che ne illustrò le fasi, analizzando i vari aspetti su sui si era soffermata l’osservazione scientifica, costituisce la parte più rilevante della trasmissione.
Il grande etnomusicologo Diego Carpitella e il neurologo Mario Gozzano intervengono sulla funzione catartica della danza e della musica nel trattamento dei “tarantati” e sulle caratteristiche essenziali della terapia coreutico-musicale nel tarantismo. Carpitella, che partecipò alla spedizione etnografica guidata da De Martino nel 1959, analizza anche le analogie strutturali del tarantismo con rituali paralleli, in particolare la “argia” della Sardegna, e sottolinea gli importanti risultati dell’indagine di De Martino, soffermandosi in particolare sul rapporto tra tarantismo e malattia.
ACUORESCALZO
l’estate 2018 a Galatina
I piedi nudi delle ballerine e dei ballerini che danzano nelle piazze e l’amore ritrovato per la propria Città e per le proprie tradizioni.
A Cuore Scalzo, la rassegna estiva di Galatina per il 2018, al via da giovedì 7 giugno, racchiude nel suo nome tutto questo, partendo dalle radici lontane della sua storia fino ad arrivare all’orgoglio odierno per la sua arte, la sua musica e i suoi talenti.

La Notte delle Ronde è un metaevento nella cornice maior della festa dei SS. Pietro e Paolo. Eppure è l’eccezione nella regola: uno stato dionisiaco nella razionalità del quotidiano, un momento di incontro per la comunità e un’occasione per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale della Città di Galatina.

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